
BRAFA 2026: ARTE TRIBALE E WUNDERKAMMER
Il grande termometro del mercato dell’arte tribale (oggetti africani, oceanici e delle Americhe)
Fotografie HR - Free downloadDal 25 Gennaio al 1 Febbraio 2026, negli spazi di Brussels Expo, l’edizione n.71 di BRAFA Art Fair conferma la vocazione enciclopedica che la distingue da ogni altra manifestazione europea. Moderno "Cabinet de curiositès" l'appuntamento riunisce gallerie provenienti da tutto il mondo in un percorso che attraversa culture, epoche e materiali, mettendo in dialogo l’arte tribale africana e oceanica con le meraviglie dell’artigianato rinascimentale e gli oggetti rari della storia naturale.
Emblema di questo stile la londinese Finch & Co, specializzata in oggetti da Wunderkammer, che al BRAFA 2026 espone una coppa tornita con coperchio su piede a nodo (Germania, prima metà del XVII secolo), realizzata in corno di rinoceronte e avorio. Alta 33 cm, questa raffinata opera tardo-rinascimentale è attribuita alla scuola milanese di Giovanni Ambrogio Maggiore, maestro del duca Guglielmo di Baviera e formatore del celebre Georg Wecker, che divenne “tornitore di corte” a Dresda nel 1578.
Questi oggetti, considerati all’epoca capolavori di ingegnosità tecnica, rappresentavano una fusione di arte, scienza e magia: si riteneva infatti che il corno di rinoceronte avesse proprietà taumaturgiche e potesse neutralizzare i veleni.
Sul fronte dell’Appuntamento imperdibile per i collezionisti di Arte Africana, Brafa vede tra igli espositori la galleria italiana Dalton Somaré con una figura femminile Baule (Costa d’Avorio, fine XIX secolo), attribuita all’atelier di Essankro. Le figure waka sran (“persone in legno”) incarnano l’ideale di bellezza, equilibrio e fertilità della cultura Baule e rappresentano gli spiriti coniugali che accompagnano ogni individuo. La levigatezza del legno, l’eleganza dei tratti e la compostezza del volto fanno di queste sculture una delle più alte espressioni dell’arte africana classica. Dalla stessa collezione proviene una guardian figure Kota Ndassa (Gabon, XIX secolo), in legno, rame e ottone, che appartiene alla tradizione delle mbulu-ngulu: figure poste a protezione dei reliquiari degli antenati, simboli di luce e forza vitale.
La Claes Gallery approfondisce questo stesso universo con una figura reliquiaria Kota-Obamba (fine XIX – inizi XX secolo), in legno ricoperto di rame e ottone. La superficie metallica, concepita per riflettere la luce e allontanare le energie negative, suggerisce una concezione spirituale che unisce materia e trascendenza. L’opera, di provenienza storica svizzera, è documentata nella monografia L’Art Kota. Les figures de reliquaire (1979) ed è un esempio di equilibrio tra astrazione e potenza rituale.
Dalla Papua Nuova Guinea, la galleria Serge Schoffel–Art Premier presenta una selezione di arte oceanica di rara qualità. Una Brag mask del XIX secolo, proveniente dall’area del Ramu e del Basso Sepik, testimonia l’importanza del mascheramento rituale nelle società melanesiane: le maschere, in legno e pigmenti naturali con inserti in rattan intrecciato, venivano indossate durante cerimonie segrete per evocare gli spiriti della fertilità e della foresta.
Nella stessa collezione figura una monumentale Yipwon hook figure (fiume Korewori, XIX secolo o anteriore), intagliata in legno e caratterizzata da una serie di ganci interni che rappresentano le costole e simboleggiano la forza vitale. Collocata nelle Haus Tambaran, le case degli spiriti, la figura era invocata per proteggere il clan e garantire successo nella caccia o in battaglia.
Alla stessa galleria si deve anche la presentazione di una rara figura Litxókó della tribù Karajá (Brasile, inizio XX secolo). Queste sculture, in legno e fibre vegetali, hanno una funzione sia ludica sia rituale: vengono scolpite dagli uomini e offerte alle bambine come strumento educativo e come rappresentazione degli spiriti ancestrali del villaggio. Simbolo di identità e trasmissione culturale, le Litxókó sono oggi riconosciute come patrimonio immateriale del Brasile.
Secondo il rapporto dell’ente specializzato Artkhade, il mercato dell’arte tribale (oggetti africani, oceanici e delle Americhe) è tornato a livelli record, con un fatturato globale (2024) stimato in circa €117,6 milioni (+213,3% rispetto al 2023). artmarketstudies.org Il sito specializzato Africart Market stima che il mercato complessivo dell’arte africana (in senso ampio: antica, moderna, contemporanea) si collochi nella fascia 150-250 milioni di dollari all’anno.
ARTE AFRICANA E DELL'OCEANIA IN MOSTRA A BRAFA
Claes Gallery - Bruxelles
Dalton Somaré - Milano
Finch & Co. - Londra
GrusenMeyer-Woliner - Bruxelles
Galerie Flak - Parigi
Serge Schoffel - Art Premier - Bruxelles
BRAFA ART FAIR
Domenica 25 Gennaio - Domenica 1 Febbraio 2026
Brussels Expo, Pl. de Belgique 1, Bruxelles
Orari: 11-19 (Giovedì fino alle 22)
Ingressi: intero 25 €, under 16 gratuito, 16-26 anni 10 €. Catalogo 20 €.
Info e biglietti: www.brafa.art
BRAFA ART FAIR
BRAFA (Bruxelles) è la prima mostra-mercato d'arte antica e moderna d'Europa, organizzata dall'Associazione Foire des Antiquaires de Belgique. Coinvolge gallerie provenienti da ogni parte del mondo tra cui importanti professionisti italiani. L'edizione n. 71 si svolge a Brussels Expo, sull'altopiano dell'Heysel, da Domenica 25 Gennaio a Domenica 1 Febbraio 2026

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