INTERVISTA CON HAROLD T!KINT DE ROODENBEKE: PRESIDENTE BRAFA
Il BRAFA 2020 è stato l'ultimo grande evento d’arte internazionale prima della pandemia. Nel 2021, per far fronte all’impossibilità ospitare dal vivo i visitatori, BRAFA ha ideato una formula “diffusa” nelle gallerie, nel rispetto delle diverse limitazioni di ogni Paese, per non limitarsi a un’edizione virtuale, poco efficace. Il 2022 segna il suo ritorno della manifestazione dal vivo. Con due parole chiave: sedurre e rassicurare. Ne parla Harold t’Kint de Roodenbeke, Presidente dell’Associazione degli Antiquari del Belgio che da 64 anni organizza questa manifestazione internazionale a Bruxelles.
Solo un accenno al dramma della pandemia: come ha reagito il direttivo del BRAFA?
H.KdR - Come tutti, siamo stati sorpresi dalla velocità e dalla forza della crisi. Fortunatamente i membri del consiglio di amministrazione BRAFA sono essi stessi galleristi e non organizzatori di manifestazioni fieristiche. Una differenza significativa che ha permesso di fare fronte comune rispetto alle difficoltà: la cessazione delle attività, la perdita di reddito e di contatti, la difficoltà di rinnovare il proprio stock.
Nell'autunno del 2020 un'assemblea generale straordinaria ha stabilito di rinviare l'edizione “vera e propria” del 2021. Tuttavia, abbiamo sentito il bisogno di fare qualcosa di diverso da un’edizione virtuale.
Volevamo tenere ben accesa l’attenzione del nostro pubblico e di tutti gli appassionati d’arte sul brand BRAFA e sulle date del nostro appuntamento, mai interrotto da oltre 66 anni. Di qui l’idea di "BRAFA in the Galleries" una vera e propria “fiera diffusa” in cui erano le gallerie stesse nelle diverse città del mondo a fari portavoce dello stile e della tradizione di BRAFA.
Nel gennaio di quest’anno un centinaio di “stand BRAFA” in 37 città del mondo, hanno aperto le porte ai visitatori locali (compatibilmente con le norme Covid) con un unico affaccio virtuale nel nostro nostro sito Brafa.art. Un’iniziativa gratuita per i nostri espositori nata anche per sostenerli in un momento di grande difficoltà per tutto il mercato.
In molti casi è stata anche una delle prime opportunità di visita a un luogo d’arte per i cittadini, vista la prolungata chiusura dei musei in ogni parte del globo!
Gli eventi espositivi e fieristici sono stati tra i più colpiti e molti hanno dovuto ripensare il proprio modello di business. Vale anche per BRAFA?
H.KdR - La prima vera forza di BRAFA è di essere un evento organizzato da galleristi e professionisti del settore, e non un business fieristico e questo fa naturalmente la differenza anche in termini di qualità e opportunità. Dal punto di vista del nostro settore, in particolare la sensazione semmai è che questa crisi abbia evidenziato come non esista alternativa a un evento in presenza. Abbiamo visto molti eventi online moltiplicarsi, ma i collezionisti si sono rapidamente annoiati e allontanati. Penso che questi format siano limitati a campi molto specifici, o a brevi periodi di tempo, o che possono essere adatti come mezzo complementare.
Le opere d’arte vivono del contatto con il collezionista e di quello speciale stato di “innamoramento” e seduzione che scatta nel loro incontro. Quel tipo di emozione è insostituibile. Anche per noi, del resto, che spesso nasciamo collezionisti prima ancora che galleristi! Lo scopo del BRAFA, da oltre 66 anni è quello di ribadire la centralità della figura dei galleristi professionisti nel rapporto tra collezionista e opera d’arte. BRAFA diventa una piattaforma d’incontro che non ha equivalenti sul mercato.
Come è andata con le proposte alle gallerie per il 2022, avete avuto qualche defezione?
H.KdR - No, al contrario. Chi ha cominciato a ripensare il proprio calendario di partecipazioni a eventi internazionali ha semmai premiato BRAFA rispetto ad altre manifestazioni. BRAFA non ha nessun interesse ad aumentare il numero dei partecipanti. Per noi i 130/134 sono un limite massimo per garantire al visitatore un’esperienza ricca ma anche piacevole. E abbiamo per fortuna una lista d’attesa che ci permette di chiudere piuttosto rapidamente la campagna di adesioni. Nel 2021 non è stato diverso, anzi.
La fedeltà dei partecipanti è uno dei punti di forza di BRAFA, con un tasso di ricambio e prima partecipazione stabile intorno al 10-15% per ogni edizione. Ciò significa che le gallerie lavorano bene con i visitatori del BRAFA, e vogliono essere preparate per avere le opere adatte al nostro pubblico.
Le proposte delle 134 gallerie che vedremo nel 2022 individuano una tendenza?
H.KdR - Il profilo delle gallerie presenti al BRAFA 2022 riflette l'evoluzione generale del mercato. Negli ultimi anni l'Arte Moderna e Contemporanea ha vissuto un vero e proprio boom nell’abbinamento all’arte antica. Va deltto che siamo stati tra i pionieri di queste operazioni “fusion” con Axel Vervoort già negli anni ’80. Uno dei capisaldi BRAFA resta comunque la prevalenza di arte antica accanto a incursioni nelle arti minori o più recenti. Un vero gigantesco “cabinet de curioisitè” visto che – accanto a grandi classici di livello museale ospitiamo creazioni di fumettisti, scheletri di dinosauri e costumi cinematografici. In questa edizione BRAFA estremizzerà semmai questa sua natura ibrida con artisti del Nord Europa, arte himalayana e arte islamica. Per noi che organizziamo BRAFA la cosa più importante è che ognuno degli espositori - dai più longevi agli ultimi arrivati – dia il massimo in termini di qualità per arricchire l’esperienza di visita e sedurre i nostri appassionati collezionisti e interior designer.
Come le piacerebbe che venisse ricordata l’edizione del 2022?
H.KdR – Come una grande bolla di entusiasmo e di ritrovata fiducia. E’ ciò di cui abbiamo più bisogno tutti: sicurezza, allegria, voglia di rimetterci in moto. Soprattutto, vogliamo offrire un’esperienza di visita davvero piacevole se non elettrizzante. Con grandi galleristi, opere d'arte di altissima qualità, grande diversità in un allestimento indimenticabile, capace di ricreare quell’atmosfera speciale che ha fatto la fortuna di BRAFA in questi anni.
Naturalmente manterremo tutti i nostri programmi complementari (VIP, Brafa Art Talks, Brafa Art Tours) in un formato più esclusivo e sicuro, più adatto alla situazione.
Un'attenzione particolare sarà naturalmente dedicata all'accoglienza di tutti i nostri visitatori nel rispetto dei protocolli esistenti. Un'edizione speciale con l’obbiettivo di rassiurare ma anche divertire, sedurre.
BRAFA ci ha stupito con i suoi ospiti d’onore: quest’anno la sorpresa di chiama Arne Quinze.
H.KdR – L’ibridazione che fa parte del dna BRAFA ci ha spinto in questi anni a coinvolgere diversi artisti contemporanei nell’ideazione di percorsi o allestimenti capaci di generare curiosità e valore aggiunto per il visitatore e i galleristi.
Il lavoro di Arne Quinze si ispira spesso ai fiori (li coltiva lui stesso in un giardino di casa “selvatico”) e attraverso le sue stupefacenti installazioni (da Parigi a Shanghai, Beirut, Washington DC, Mumbai, Dubai e in Italia) ci incoraggia a mettere in discussione spazi in cui la natura non sia protagonista per riconnetterci con le nostre radici. “Ridipingerà” il BRAFA con dipinti, sculture, installazioni sonore e video, e perfino la moquette per infondere un'atmosfera gioiosa e positiva.
E’ appena stato rieletto Presidente BRAFA: quali i principali obiettivi per i prossimi 3 anni?
H.KdR – Abbiamo visto quanto velocemente il mondo possa cambiare. Una lezione fondamentale per ricordarci quanto sia strategica la capacità di adattamento e la continua ricerca di nuovi strumenti di connessione tra appassionati d’arte , galleristi e opere.
E se il mercato delle grandi esposizioni internazionali tenderà a seguire le logiche di mercato e le tendenze noi faremo del nostro meglio per non dimenticare la nostra missione e preservare il notevole equilibrio tra antico, moderno e diverse forme d’arte che abbiamo coltivato nel corso degli anni e che oggi è il segno distintivo del BRAFA.
Vogliamo dunque mantenere uno spirito dinamico tra realismo e intuizione, per guardare sempre avanti traendo però forza dalla ricchezza del passato. Che è poi lo spirito del nostro stesso mestiere di galleristi ed esperti d’arte.
BRAFA gode di una posizione geografica centrale con facile accesso alle principali capitali europee, circondata da paesi particolarmente dinamici sia a livello culturale che economico.
E io guardo ai prossimi tre anni con grande curiosità ed ottimismo.
BRAFA - Art Fair - 23 → 30/01/2022
Tour & Taxis, Avenue du Port 88 - 1000 Bruxelles
www.brafa.art
Organizzazione Foire des Antiquaires asbl / Antiekbeurs van België vzw
Intervista a cura di Bruno Nelis
Coordinamento Ufficio Stampa Internazionale Vanessa Polo Friz
Contatto stampa BRAFA Italia
Threesixty – Gabriella Braidotti
Tel +39 3483152102 – g.braidotti@360info.it