Dall’esigenza di un sito d’immagine e di referenze prodotte da guide e magazine prestigiosi si è passati all’impellenza di una gestione ‘quotidiana’ di pagine, profili e risposte a recensioni, post, citazioni... Una centralitá della ‘parola’ che riavvicina le aziende al mondo della scrittura e dell’editoria.
Ecco le nostre risposte a domande che spesso gli operatori del turismo si pongono sul tema delle strategie di comunicazione.
Da cosa iniziare fra web, social, blogger, PR?
Si inizia come sempre dalle parole. Le parole che il pubblico digita sul proprio smartphone, su Google, scrivendo agli amici su Facebook. Stiamo utilizzando le parole giuste per definire il nostro business, hotel o localitá che sia? Una volta che abbiamo descritto chi siamo e cosa offriamo sul nostro sito quante volte inseriamo online dei contenuti che ci rappresentano e trasferiscano valore e attenzione al nostro marchio?
Un buon esperto di relazioni pubbliche e ufficio stampa oggi ci aiuta ad interrogarci.
Non è complicato?
Semplificare dovrebbe essere l’arte di ogni buon comunicatore! Veicolare un’informazione di qualitá nel modo più efficace possibile oggi richiede più che mai un approccio strategico.
La complessitá di strumenti e di opportunitá per un operatore turistico o un hotel impone un metodo che parta da ciò che tutti possono facilmente trovare su Internet in pochi click. L’analisi dell’esistente unita alla definizione degli obbiettivi da raggiungere (e al budget disponibile!) permettono di tracciare un percorso la cui efficacia sia poi anche misurabile. Dove certamente si inseriranno il web, la pagina Facebook, i vari profili, i comunicati alla stampa, le promozioni ecc: strumenti governati da un’unica strategia, imperniata su qualche decina di parole chiave.
Facebook, Twitter, Instagram... quali piattaforme funzionano meglio?
Ogni piattaforma ha una sua funzione, un suo pubblico e un suo linguaggio. Partiamo anche solo dai numeri: ognuno di questi social network (lo dice il termine stesso) ha un patrimonio di soci, una base di utenti che ci viene messa a disposizione. Parliamo di siti che sono i più visitati in tutto il pianeta e che come primo effetto ci ‘indicizzano’. Esserci, ed esserci con le parole giuste è fondamentale!
Facebook è di fatto il data-base più potente del nostro tempo. 28 milioni di utenti solo in Italia di cui conosciamo nome, cognome, residenza, abitudini, parole utilizzate, viaggi ecc.. Eppure, anche tra realtá di un certo peso, c’è ancora chi lo utilizza come una bacheca per pochi o molti amici, senza particolari competenze sul suo utilizzo in chiave marketing.
Chi sono gli influencer?
Non chi si auto-definisce tale, prima di tutto! Il giornalismo di livello resta un punto di riferimento. L’editoria ha subito più di altri la crisi e il passaggio al web, ma ha anche saputo esprimere grande qualitá. Nel caos dell’informazione auto-gestita il pubblico cerca ancora le ‘firme’ di chi ha contribuito a creare una vera cultura del viaggio nel nostro Paese.
Cosa garantisce maggiore efficacia alla comunicazione turistica?
Le storie: la centralitá del cosiddetto storytelling nasce dalla ricerca di esperienze autentiche, di un territorio vissuto, con i suoi valori, i suoi sapori, la sua cultura insomma. Ogni struttura turistica veicola con sé il proprio territorio e viceversa. E’ un processo di valorizzazione che si estende a tutta l’offerta storico-culturale di un luogo, soprattutto in Italia, un Paese unico al mondo anche per la ricchezza delle sue tradizioni. Quando un hotel, una struttura o un operatore comunicano con efficacia in Italia e all’estero contribuiscono alla promozione del territorio, portavoce di realtá uniche al mondo.
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