Mai come oggi ha ragione Nanni Moretti nell’epica scena del film Palombella: le parole hanno più peso di un tempo nelle strategie di comunicazione.
Si parla per immagini ma si cerca qualsiasi cosa utilizzando una o più parole. Perfino il fruttivendolo oggi conosce il termine keyword e in tanti hanno iniziato a utilizzare l’acronimo SEO e a parlare di indicizzazione.
Noi stessi da qualche anno a chi chiede servizi di Ufficio Stampa parliamo in primis di “Identitá digitale” e di un utilizzo più consapevole delle parole. A partire da quelle che individuano il SEO che sta per Search Engine Optimization ovvero un insieme di azioni - basate sulla scrittura - funzionali a far intercettare il vostro brand o i vostri prodotti dagli algoritmi di Google o di Facebook, per dirne due.
Tutto ciò che è bene scrivere sia nei testi del web sia nelle tag e nei title del CRM del vostro sito per migliorarne il posizionamento tra i risultati di ricerca.
Per semplificare diciamo che le pagine che Google (o i social) restituiscono quando digitiamo una parola si chiamano SERP.
Ogni giorno il web si arricchisce di contenuti, pagine, siti, articoli, immagini, video. I caricamenti giornalieri in ogni parte del globo sono milioni. Google è interessato a restituirci un risultato di ricerca quanto più possibile vicino a ciò che stavamo cercando. Ogni giorno i sistemi interni ai motori di ricerca analizzino tutti i siti e i contenuti sul web e li valutano in relazione alle parole digitate.
Facciamo l’esempio del sito di un produttore di porte: il software del motore di ricerca, che si chiama crawler, lo analizza ogni giorno e lo associa a determinate parole chiave in base ai contenuti testuali (anche le immagini vengono analizzate e indicizzate in base alle parole delle didascalie e degli alt-tag).
Immaginiamo le centinaia di ricerche di utenti che utilizzano parole come porte, porte scorrevoli, porte filomuro, porte blindate... Il sito dell'azienda otterrá un certo posizionamento sulle pagine di ricerca in base alla qualitá SEO dei suoi contenuti.
L’indicizzazione nasce proprio questa analisi che il crawler compie per dare un punteggio di posizionamento (o ranking) al sito stesso. Insomma vedere se è meritevole di stare tra i primi 10 risultati e dunque sulla prima pagina… o no!
Se nel sito non sono presenti le parole utilizzate da chi sta cercando o sono state scritte anni fa e mai più aggiornate... il sito non verrá trovato facilmente e dunque non meriterá un buon punteggio.
Più le parole utilizzate da chi naviga online sono le stesse utilizzate dal nostro sito e più punti otterremo nel ranking del motore di ricerca. Più i testi saranno recenti e meglio sará posizionat il sito.
E quali sono i parametri che determinano la posizione della graduatoria del nostro sito?
I fattori di ranking fanno riferimento alla presenza di determinate parole chiave, alla qualitá dei link presenti su siti esterni che rimandano al nostro (e qui ecco il ruolo strategico dell’Ufficio Stampa!), alla struttura del sito, ai link in uscita, al linguaggio e alla novitá dei testi (e qui ecco il peso specifico di un blog o una sezione news sempre aggiornata!!) e tantissimi altri fattori ma guarda caso… tutti legati alle parole!
Più è alto il ranking del nostro sito, più avremo possibilitá di essere …in prima pagina!
Tutto questo si ottiene attraverso un buon lavoro sulle parole.
Poi si può certamente investire (e non poco!) per lavorare anche in termini di SEA ovvero Search Engine Advertising.
In pratica possiamo pagare Google o altri motori di ricerca (come quelli di LinkedIn-Microsoft o di Facebook-Instagram ecc) per ottenere posizioni migliori in rete tramite inserzioni a pagamento. Ma questo è davvero un altro discorso.
Naturalmente anche per iniziare a lavorare sul posizionamento organico sará necessario un investimento, di tempo e profdessionalitá in primis perché non tutti sanno individuare le parole giuste per portarvi in prima pagina.
Threesixty ha le competenze e l'esperienza per farlo. Diciamo che chi lavora sulle parole da tanto tempo ha qualche vantaggio.